"Helpconsumatori" del 22-07-2015
L' Istat attesta oggi un andamento ancora incerto delle vendite al dettaglio: a maggio 2015 l' indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,1% rispetto ad aprile 2015.
Anche l' indice in volume delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,1% rispetto ad aprile 2015 e dello 0,2% rispetto a maggio 2014. Si registra, invece, un +0,3% su base annua. "Dati allarmanti, che dimostrano, almeno per il momento, che la ripresa dei consumi resta un miraggio . In particolare, ci preoccupa l' ennesimo calo delle vendite alimentari, che, rispetto ad aprile, scendono dello 0,2% sia in valore che in volume. E' dal 2007 che ormai gli italiani comperano meno cibo. Anche rispetto a maggio 2014, scorporando i prezzi, scendono dello 0,3%" ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell' Unione Nazionale Consumatori. L' UNC ricorda che dal 2008 al 2014 le vendite alimentari sono scese del 3,1%, anche considerando l' aumento dei prezzi. Nelle imprese operanti su piccole superfici il crollo è stato addirittura del 13,2% ed i dati di oggi confermano che la caduta prosegue: -2,2% rispetto a maggio 2014. Per quanto riguarda la grande distribuzione, analizzando i dati degli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, i risultati confermano la discesa. Solo i discount dal 2008 al 2014 hanno segnato un aumento delle vendite, pari al 9,1%. Ma questo aumento va scapito degli ipermercati che, nello stesso periodo di riferimento, segnano una contrazione del 7,2%. Reggono, invece, i supermercati (superficie di vendita tra 400 e 2.500 metri quadrati) che hanno una variazione negativa dello 0,2%. "Dati che non lasciano spazio ad alcun ottimismo e che evidenziano ancora la fase di difficoltà e disagio che le famiglie stanno attraversando" dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. "Di particolare rilievo dato relativo all' andamento dei consumi alimentari, che scendono del -0,2%. Come ribadiamo da anni, i consumi nel settore alimentare sono sempre gli ultimi ad essere intaccati in una situazione di crisi: se le famiglie hanno tagliato persino su tale comparto significa che non potevano più farlo altrove. È evidente, quindi, che per determinare una ripresa è indispensabile avviare un rilancio del potere di acquisto delle famiglie, attraverso una redistribuzione dei redditi. Il primo passo da compiere in questo senso, lo sosteniamo da tempo, è l' avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro che si sviluppo attraverso: importanti investimenti per ricerca e sviluppo, opere di modernizzazione delle infrastrutture e di messa in sicurezza degli edifici pubblici, un programma per valorizzare il settore del turismo.
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