mercoledì 29 luglio 2015

Istat: a luglio va giù la fiducia dei consumatori

fiducia consumatori 2015
"Helpconsumatori" del 28-07-2015

Va giù la fiducia dei consumatori: peggiorano i giudizi sulla situazione economica del paese nell' ultimo anno,
aumentano coloro che si attendono un peggioramento della situazione economica, aumentano coloro che giudicano la situazione economica della propria famiglia peggiorata. Il dato viene dall' Istat: a luglio l' indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce (va a 106,5 da 109,3 del mese di giugno) e cala, ma lievemente, anche l' indice del clima di fiducia delle imprese italiane (va a 104,3 da 104,7 di giugno). Diminuiscono tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori, in modo più marcato per il clima economico e quello futuro. Peggiorano i saldi dei giudizi e delle attese dei consumatori sull' attuale situazione economica. Spiega l' Istat che "i giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese nell' ultimo anno peggiorano rispetto al mese precedente, il saldo passa a -69 da -57; questa variazione è dovuta all' aumento delle quote di coloro che giudicano la situazione "molto peggiorata" e "peggiorata" , rispettivamente al 28,9% dal 25,9% e al 22,3% dal 19,4%". Aumentano gli intervistati che si attendono un peggioramento lieve o consistente della situazione economica generale (rispettivamente, a 16,5% da 12,7% e a 12,2% da 10,7%) e "il saldo delle attese sulla disoccupazione aumenta a 28 da 10 per la crescita delle quote di coloro che si attendono un aumento consistente o lieve del numero dei disoccupati (rispettivamente, al 13,0% dal 9,7% e al 25,7% dal 21,8%)". Peggiorano anche giudizi e attese sulla situazione economica della famiglia. Dice l' Istat: "Per i giudizi aumenta la quota di coloro che giudicano la situazione della propria famiglia "peggiorata" (al 31,5% dal 27,8%). I pareri sulle opportunità attuali e le possibilità future di risparmio migliorano: i saldi passano a 126 da 125 e a -44 da -46. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare aumenta a -8 da -10, diminuendo la quota di coloro che dichiarano "di usare i risparmi" (al 21,0% dal 23,2%)". Di fronte a questi dati le associazioni dei consumatori non possono che rimarcare la generale incertezza della situazione italiana e dell' economia. Commentano Federconsumatori e Adusbef : "Non potrebbe andare diversamente, vista la grave situazione in cui versa ancora l' intero sistema economico, nonostante gli incitamenti ed i prematuri ottimismi. Dalla contrazione dei consumi al tasso di disoccupazione, dai dati sulla povertà a quelli relativi alla produzione industriale: tutti i segnali lasciano chiaramente percepire una situazione di stallo, dove anche piccoli segnali di ripresa rappresentano ben poca cosa di fronte alla portata negativa degli andamenti registrati negli ultimi anni". " Da tali dati emerge chiaramente la necessità di abbandonare le politiche di austerità per dare il via ad una nuova fase di sviluppo e di crescita ", dicono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, che tornano a chiedere l' avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro che si sviluppi attraverso investimenti per ricerca e sviluppo, opere di modernizzazione delle infrastrutture e di messa in sicurezza degli edifici pubblici e un programma per valorizzare il settore del turismo. Il Codacons sottolinea che è ancora presto per parlare di ripresa . Sostiene il presidente Carlo Rienzi: "I numeri forniti nelle ultime settimane dall' istituto di statistica, dai prezzi alle vendite all' industria, dimostrano come l' andamento dell' economia italiana sia particolarmente incerto. A segni positivi fanno seguito numeri negativi, in una alternanza che rende purtroppo prematuro parlare di ripresa certa per l' Italia. E il calo della fiducia dei consumatori è un dato ancor più preoccupante, perché si riflette sulla propensione futura agli acquisti da parte delle famiglie".

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