lunedì 27 luglio 2015

Tassa sui condizionatori, ecco chi dovrà pagarla e quanto costerà

    di Palermomania.it "Palermo Mania" del 26-07-2015

Dopo le polemiche degli ultimi giorni, proviamo a fare chiarezza: riguarderà solo gli impianti oltre i 12 kw (quelli nelle nostre case arrivano a 2,5 al massimo) e costerà 200 euro fare il primo libretto (300 se le macchine sono più di una)


Da qualche giorni sui social network in molti hanno posto la loro attenzione sulla cosiddetta "tassa sui condizionatori". Ma cosa è? E chi deve pagarla? Si tratta di 200 euro, che dovranno essere pagati per il rilascio di un libretto di manutenzione e sicurezza, previsto da una direttiva della' Unione europea, che riguarda solo gli impianti oltre i 12 kw che sono quelli che servono a raffreddare ambienti oltre i 160 mq e che è stata introdotta nel 2013 dal governo Monti. LA DIRETTIVA Secondo quanto stabilito da Bruxelles, la direttiva obbliga i proprietari a possedere un libretto di impianto (oltre i 12 kw, mentre in case medie si arriva normalmente a 2-2,5 kw), oltre a introdurre controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3mila euro. Per il rilascio del libretto e del primo bollino si stima una spesa di 180-220 euro, che salgono a circa 300 se i condizionatori sono più di uno. LA NOTA DEL MINISTERO Il ministero dello Sviluppo economico, proprio in seguito alle polemiche, ha provato a far luce sulla vicenda: « La maggior parte dei condizionatori non ha l' obbligo del libretto di impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kw - si legge in una nota -. L' Italia ha introdotto, al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell' efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l' ecosistema e favorire risparmio economico e competitività ». CONSUMATORI SUL PIEDE DI GUERRA Ma la notizia della nuova "tassa" ha suscitato preoccupazione nei consumatori, tanto che associazioni come Federconsumatori e Adusbef hanno stimato che la la nuova "stangata" peserà anche come costo indiretto, sostenendo che, per esempio, se un ristorante la paga poi inevitabilmente la "scaricherà" sulla clientela. « Sono arrivati a tassare anche l' aria », affermano in una nota. Le due associazioni si dicono « pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo ».

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