giovedì 16 luglio 2015

Un milione e mezzo di famiglie in povertà assoluta

famiglie povere
































Il disagio, stabile nel 2014, riguarda in totale di 4,1 milioni di persone. Soffrono di più l' area rurale del Sud e quella metropolitana del Nord. Consumatori: "La svolta sbandierata dal governo non c' è, serve un piano straordinario del lavoro"


Un milione e mezzo di famiglie risulta in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4,1 milioni di persone (6,8% dell' intera popolazione). Lo rileva l' Istat nell' indagine sulla spesa delle famiglie sottolineando che, dopo due anni di crescita, nel 2014 l' incidenza è rimasta stabile, così come stabile è l' intensità della povertà (che indica quanto la spesa mensile è mediamente al di sotto della linea di povertà, ovvero 'quanto poveri sono i poveri'). Se l' indigenza nei piccoli comuni del Mezzogiorno è quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane (9,2% contro 5,8%), al Nord i valori più elevati si registrano invece nelle aree metropolitane (7,4% contro 3,9%). Si profilano quindi due diverse dimensioni del disagio: quella rurale del meridione e quella metropolitana delle regioni settentrionali. La povertà assoluta è decisamente elevata tra le famiglie con stranieri (12,9% per le famiglie miste, 23,4% per quelle con tutti componenti stranieri) e sostanzialmente stabile nel confronto temporale, a differenza del leggero miglioramento riscontrato per le famiglie di soli italiani (l' incidenza passa dal 5,1 al 4,3%). "Incredibile il divario Nord-Sud: nel Mezzogiono l' indicatore registra una percentuale pari a oltre il doppio. Una grave spaccatura che si rispecchia nei dati sulla disoccupazione. Alla luce di questi dati è chiaro che la svolta di cui parla il governo deve ancora avvenire. Ma soprattutto deve avvenire in fretta". Così commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef . "Guardando i dati - aggiungono - è evidente che ci troviamo ancora in una situazione di emergenza , frutto delle politiche di austerità che tanti danni hanno provocato specialmente sul fronte della capacità di acquisto delle famiglie e della domanda interna". È dunque "indispensabile - concludono - rimettere in moto il mercato occupazionale attraverso l' avvio di un piano straordinario per il lavoro".

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