venerdì 18 settembre 2015

Confcommercio vede la ripresa

aumento consumi

"Helpconsumatori" del 09-09-2015

Consumi, Confcommercio vede la ripresa: più 2,1% su base annua 


A luglio aumento "record" per i consumi. La notizia, da tempo attesa, è stata lanciata oggi da Confcommercio che parla del dato più elevato degli ultimi cinque anni. L' Indicatore dei Consumi Confcommercio registra a luglio una crescita dello 0,4% rispetto al mese di giugno e, soprattutto, un incremento del 2,1% su base annua. "I segni meno sono archiviati, c' è un risveglio dei consumi e un recupero della fiducia: la ripresa c' è, il governo abbia il coraggio di tagliare le tasse", ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. "I dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi, sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli - spiega ancora la sigla - La crescita dell' ICC si inserisce in un contesto in cui quasi tutti gli indicatori cominciano ad assumere un' intonazione positiva, consolidando la tendenza alla ripresa dell' economia che, seppure non ha assunto dimensioni particolarmente sostenute, appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa". Si torna insomma a sperare e respirare. Il confronto col mese di giugno dice che la crescita dello 0,4% deriva da un aumento dello 0,6% della domanda dei beni e da un lieve ridimensionamento della componente relativa ai servizi (-0,1). Aumenta soprattutto la voce legata a beni e servizi per la casa (+1,7%), al cui interno un ruolo non secondario è stato svolto dai consumi di energia elettrica, e i beni e i servizi per la mobilità (+0,9%), al cui interno prosegue, sia pure a ritmi meno sostenuti rispetto ai primi mesi dell' anno, il recupero della domanda di auto da parte dei privati a cui si è associato, a luglio, anche un miglioramento della spesa relativa alle moto. Minore invece la crescita per le comunicazioni (+0,3%) e per l' abbigliamento e le calzature (+0,2%); in lieve rialzo anche la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%); in riduzione la domanda per beni e servizi ricreativi (-0,3) per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa (-0,2) e per i beni e i servizi per la cura della persona (-0,1%). Ma il dato più evidenziato è quello che riguarda l' andamento annuale, con una crescita dei consumi del 2,1%, "la più elevata degli ultimi cinque anni". In questo caso si unisce una crescita sia per la domanda dei beni (+2,3%), sia per quella per i servizi (+1,6%). A luglio gli aumenti più significativi, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si sono riscontrati per i beni e servizi per la mobilità (+8,8%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+5,1%); più contenuto è stato l' incremento, su base annua, per i beni e i servizi per la casa (+2,1%); in moderato miglioramento è risultata la spesa per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa (+2,0%) e per l' abbigliamento e le calzature (+0,8%). È invece ancora in flessione la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,2%). Tutto bene dunque? I Consumatori non sono convinti. Non Federconsumatori e Adusbef per i quali si tratta di dati troppo ottimisti, perché quello che per loro può essere accaduto è solo uno stop al crollo dei consumi. Affermano le due associazioni: "Confcommercio annuncia oggi la ripresa dei consumi, a luglio, al +2,1% sull' anno, il valore più alto registrato dal 2010. Un dato che va al di là di ogni ottimismo. È vero, infatti, che nell' ultimo anno si è conosciuta una lieve, quasi impercettibile, ripresa dei consumi delle famiglie, fisiologica dopo i continui e drammatici crolli registrati negli ultimi anni. Più che di ripresa, infatti, si potrebbe parlare di arresto della grave contrazione che, solo nel triennio 2012-2013-2014 ha fatto registrare una diminuzione dei consumi delle famiglie del 10,7%, pari ad una contrazione complessiva della spesa di circa 78 miliardi di euro. Purtroppo, a nostro avviso, non ci sono ancora concreti e stabili segnali di ripresa - concludono Federconsumatori e Adusbef - Dalla disoccupazione alla produzione industriale, alla lenta uscita dalla deflazione: ci troviamo ancora in una fase di profonda incertezza circa le condizioni del nostro sistema economico".

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