sabato 5 marzo 2016

Torna la banda dei bancomat ora alzano il limite di prelievo


Grazie ad un sofisticato marchingegno riescono non solo ad individuare il codice pin, ma modificano addirittura il plafond di denaro disponibile al giorno. Una ragazza ci ha rimesso ben 2.500 euro



di Daniele Benvenuti wPISA È tornata in azione la banda dei bancomat, specializzata nel furto delle carte ma soprattutto nell' immediata clonazione del pin con relativi prelievi. L' ultimo caso risale alla scorsa settimana, quando ad una ragazza è stato rubato il portafoglio all' interno di un negozio del centro. Nemmeno il tempo di accorgersi del furto che già i ladri erano entrati in azione prelevando ad uno sportello automatico ben 2.500 euro. La denuncia immediata ai carabinieri ha confermato la presenza di questa banda che opera attraverso un sofisticato marchingegno che in tempo davvero reale riesce a recuperare il pin del bancomat. Ma non solo, sembra anche - in questo caso le indagini sono ancora in corso - che questo strumento sia anche in grado di "entrare" letteralmente nella carta appena rubata modificando addirittura il plafond di prelievo (portandolo quindi al massimo giornaliero consentito). Purtroppo, questo episodio è solo l' ultimo di una serie di furti di bancomat ormai all' ordine del giorno nella nostra città. Furti che in alcuni casi portano a contenziosi tra le vittime - costrette a rivolgersi ad un legale - e gli istituti bancari per gli eventuali rimborsi. È proprio di fine gennaio una decisione che dà ragione ad una signora pisana, vittima del furto del bancomat, che la sua banca non intendeva risarcire. La causa all' istituto bancario è stata mossa dal delegato pisano di Adusbef, l' avvocato Alberto Foggia. In questo caso il bancomat era stato rubato dalla borsa della signora al mercato di via Paparelli intorno alle 11 del mattino; una volta accortasi del furto, nel primo pomeriggio, era bastato fare un estratto conto per capire che i ladri avevano già prelevato 1.500 euro. La causa intentata dall' Adusbef di Pisa è stata discussa dall' Arbitrato bancario finanziario collegio di Roma, presieduto da Roberto Massera, che ha accolto le tesi dell' avvocato Foggia risarcendo integralmente la signora. Nella motivazione della decisione si coglie in maniera evidente come la capacità dei ladri sia ormai tale da sorprendere le stesse banche. I legali dell' istituto bancario come difesa avevano puntato proprio sui tempi e le modalità del prelievo fraudolento. "Prelievo effettuato - avevano scritto - con corretta digitazione del pin che quindi, considerato anche i tempi ristretti tra furto e prelievi, verosimilmente doveva essere conservato insieme alla carta stessa". Ma i giudici romani hanno dato torto alla banca. "L' asserzione della banca secondo la quale le credenziali di riconoscimento della cliente sarebbero state conservate congiuntamente alla carta all' interno del portafoglio - si legge nella decisione -, oltre ad essere stata espressamente esclusa dalla ricorrente, non trova alcuna evidenza probatoria, non essendo stato stabilito con sufficiente precisione il momento del furto subìto dalla ricorrente". Altro aspetto importante della decisione riguarda il servizio "sms alert", ovvero quello che consente con un messaggio sul proprio telefonino di conoscere in tempo reale un prelievo bancomat (servizio che la signora non aveva attivato). In questo caso i giudici hanno ritenuto che "gravi sull' intermediario l' onere di attivare adeguati presidi di sicurezza; qualora avesse attivato il sistema sms alert, avrebbe consentito alla ricorrente di avvedersi tempestivamente degli utilizzi fraudolenti". 


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